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Disturbi correlati a sostanze e addiction: il DSM 5 nella pratica clinica dei Servizi per le Dipendenze

Data: 30 Giugno 2021
Ora: 09:00 - 18:00

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Luogo: Link Evento Ordine Psicologi Marche
Via Calatafimi, 1 Ancona


Descrizione Evento

30/06/2021 00:00 19/05/2022 24:00
FAD,

I Servizi Dipendenze Patologiche (SDP), nell’ultimo trentennio, hanno profondamente modificato il loro approccio alla gestione clinica del paziente: da una lunga fase profondamente segnata da uno scontro ideologico si sta passando progressivamente a una fase in cui ai servizi e ai singoli professionisti, è richiesto un approccio razionale, basato sulle migliori acquisizioni scientifiche disponibili.
I SDP, oggi, devono riconoscere garanzie ai loro assistiti, dichiarare e verificare la realizzazione dei loro obiettivi, sottoporsi ai criteri di accreditamento, misurare le loro performance, dimostrare il guadagno in termini di salute che la popolazione riceve dalla loro esistenza.
Tutte le procedure formulate devono tendere alla uniformità, alla riduzione della variabilità e devono, soprattutto, discendere da raccomandazioni di buona pratica clinica, basate su evidenze di comprovata validità.
In ultima analisi, le procedure devono avere come obiettivo l'identificazione e l'adozione di un unico processo chiaro e condiviso, finalizzato e centrato sui bisogni del paziente; gli interventi devono essere misurati in base alla loro appropriatezza (la cosa giusta, per la persona giusta, al momento giusto, nel luogo giusto) e i benefici da essi prodotti devono superare i rischi associati alla procedura stessa di un margine sufficiente da ritenere che valga la pena applicarla.
Tutto ciò, naturalmente, non può prescindere da un corretto inquadramento diagnostico: tutte le procedure assistenziali elaborate nei SDP non potranno che partire da questo punto di centrale importanza, dalla definizione di una corretta diagnosi basata su criteri univoci e condivisi. Si devono, quindi, utilizzare strumenti idonei che rendano la diagnosi precisa e unitaria.
Pur nella consapevolezza dei limiti che ogni sistema classificatorio possiede, relativamente alla diagnosi di Disturbo da Uso di Sostanze, si ritiene che lo strumento in grado di fornire maggiori garanzie sia il Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Psichiatrici (DSM) giunto ormai alla 5a edizione (2013).

Dott. Giuseppe Reale Publiedit s.a.s.

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